Help Center: una chiusura insensata

Domenica 17 maggio chiude l’Help Center.
Si tratta del fondamentale centro di raccordo fra le diverse strutture di accoglienza per migranti, senzatetto e persone in condizioni di disagio.
Ci chiediamo perché.
Tutti sappiamo:

  • che i flussi di migranti dalla Rotta balcanica sono in costante aumento – inarrestabilmente – si tratta di un fenomeno epocale che nessuna istituzione può controllare e, a dire il vero, nemmeno effettivamente vuole. Se attraverso accordi con la Slovenia per i respingimenti dei migranti – peraltro illegali, secondo la legge internazionale – si pensa di risolvere il problema, anche in termini di riduzione dell’afflusso nella provincia di Trieste, ci si sbaglia di grosso: tali accordi produrranno soltanto più confusione e sofferenza.
  • che è in aumento il disagio per cittadini italiani e residenti rimasti privi di reddito o comunque in difficoltà per la crisi indotta dal Covid19; anche per loro l’Help center è stato un utile punto di coordinamento degli aiuti.

La decisione del Comune, da cui l’Help center dipende, sembra irrazionale. Lo è certamente secondo la logica di una visione solidale della società e di una città di confine come Trieste, votata quindi a problematiche di accoglienza. Evidentemente, non lo è secondo un’altra logica, che mira a raccoglier consensi elettorali sulla
base del disagio sociale.

LINEA D’OMBRA

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