Report attività marzo 2021

Ciao a tutt*,
bentornat* alla newsletter mensile di Linea d’Ombra. Di seguito troverete un resoconto essenziale delle attività legate all’associazione relative al mese di marzo. Qui invece il resoconto di febbraio.
Un ponte di corpi
Il 6 marzo oltre 35 piazze in tutta Italia e da Francia, Germania, Irlanda, Grecia si sono mobilitate per chiedere l’apertura dei confini. L’iniziativa ha avuto un’enorme eco e ha mostrato l’esistenza di una voce diversa da quelle delle politiche dei respingimenti e delle destre d’Europa. Le piazze e i confini manifestavano in solidarietà a Lorena e Gian Andrea che, assieme ad un gruppo di 15 persone, alcune giunte anche da lontano, sono partiti da Piazza Libertà di prima mattina per arrivare a Maljevac, confine esterno d’Europa con la Bosnia. Si è trattata di un’azione politica simbolica, senza striscioni o icone. Sono stati letti i nomi dei ragazzi morti negli ultimi anni lungo la rotta balcanica, una lettera scritta da Lorena assieme a diverse poesie ed altri testi . Un evento che era nato come una piccola iniziativa ha riscosso l’attenzione di moltissime persone, mobilitando una vasta parte di società civile. Qui un video dell’azione a Maljevac. Qui il reportage scritto della giornata.
Aggiornamento arrivi
Nell’ultimo mese sono ripresi gli arrivi, dopo la lunga pausa invernale. Siamo ancora lontani dai flussi di persone visti l’anno scorso, ma qualcosa si muove. In piazza della Libertà abbiamo assistito fornendo cure, cibo e vestiti nuovi circa un centinaio di persone durante tutto il mese di marzo. Continuano ad alternarsi giorni deserti a giornate con 3-5 arrivi, ma abbiamo anche registrato in due giornate l’arrivo di circa 25 migranti, il 1 e il 12 marzo. Gli ingressi reali ad ogni modo sono sicuramente maggiori: non riusciamo ad incontrare tutte le persone in arrivo perché alcuni proseguono oltre Trieste o arrivano direttamente nelle strutture di accoglienza.
Corridoio umanitario per Amir Labbaf
Rimane bloccata la situazione di Amir Labbaf, l’attivista e dissidente religioso iraniano costretto a stare sulla sedia a rotelle dopo un incidente avvenuto nel game in Croazia di cui avevamo raccontato la storia nella scorsa newsletter. Amir nel frattempo ha iniziato uno sciopero della fame, per protestare contro la scarsa sicurezza e la mancanza di cure mediche sufficienti nella sua permanenza al Sedra Camp in Bosnia Erzegovina. Al momento dell’invio di questa newsletter lo sciopero della fame è iniziato da quattro giorni. Nel frattempo, Lorena prosegue i lavori per cercare di aprire un corridoio umanitario.
Aggiornamento indagine Gian Andrea
Continua il crowdfunding per le spese legali che dovranno sostenere Lorena e Gian Andrea. Al momento la difesa sta tentando di trovare il modo di chiamare a testimonianza il padre della famiglia di curdi che Lorena e Gian Andrea hanno ospitato, evento che ha scaturito l’indagine. Noi nel frattempo continuiamo a definirci indignat* per queste accuse che riteniamo infondate e stiamo continuando a raccogliere firme di autodenuncia in solidarietà a Gian Andrea. Se si deciderà di portare avanti l’autodenuncia ad un livello ulteriore, ne daremo informazione tempestivamente.
Sgombero casa cantoniera di Oulx
Il 23 marzo c’è stato lo sgombero della casa cantoniera occupata dagli anarchici italiani e francesi. Questa notizia si colloca nell’ambito di quanto facciamo noi con i migranti in quanto anche Oulx (e le realtà che occupavano la casa cantoniera in modo particolare) è coinvolta dai flussi migratori che giungono al termine della rotta balcanica. Qui un link alla notizia. All’inizio del mese anche quattro esponenti di Mediterranea, dopo Gian Andrea, sono stati indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro. Più la macchina del fango cerca di allungare i suoi tentacoli, più dobbiamo farci forza a vicenda e unirci nella lotta. La solidarietà non è reato.
Caravan for freedom of movement
Il 17 aprile partirà da Trieste una carovana di persone dirette a Maljevac, Croazia, sul confine di un’Unione Europea sempre più cinica e disumana. Lo scopo della carovana è di opporsi simbolicamente a questo paradigma e esigere libertà di movimento per ciascun*. Il manifesto della carovana si trova nella home page dell’evento su Facebook. Chiunque può aderire, semplicemente inviando una richiesta a act4balkanroute@protonmail.ch
Il primo aprile alle 20:30 si terrà un’assemblea di organizzazione della carovana, si può richiedere il link per partecipare all’indirizzo mail sopracitato.
